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Versione da With The Lights Out

Versione da In Utero

Versione da MTV Unplugged In New York

Singolo (1993)

copertina del singolo di About A Girl

- ALL APOLOGIES
- Rape Me
- Moist Vagina


Il brano è presente anche in:

copertina di In Utero

In Utero
(1993)

copertina di MTV Unplugged In New York
copertina di Nirvana

Nirvana
(2002)

copertina di With The Lights Out
copertina di Sliver - The Best Of The Box

All Apologies

Testo tratto da In Utero

What else should I be
All apologies
What else could I say
Everyone is gay
What else could I write
I don't have the right
What else should I be
All apologies

In the sun
In the sun I feel as one
In the sun
In the sun
[I'm] married
Buried

I wish I was like you
Easily amused
Find my nest of salt
Everything is my fault
I'll take all the blame
Aqua seafoam shame
Sunburn [with] freezerburn
Choking on the ashes of her enemy

In the sun
In the sun I feel as one
In the sun
In the sun
[I'm] married
Married
Married
Buried
Yeah, yeah, yeah, yeah

All in all is all we are (x21)

 

All Apologies č un classico dei Nirvana. Composto probabilmente fra il 1989 e il 1990, il brano venne registrato per la prima volta il primo gennaio 1991 a Seattle, sotto la guida di Craig Montgomery.
Questa prima atipica versione (ascoltabile qui) è priva di basso - al posto del quale Novoselic suona una seconda chitarra - ed è famosa per la presenza di un tamburello a sostenere la batteria, tanto da essere individuata gergalmente come la "tambourine version".
Nei due anni abbondanti che separano la prima registrazione da quella definitiva, del marzo 1993, scelta come secondo singolo di In Utero, il brano ha subito alcune leggere modifiche nel testo e nell'orchestrazione, ed è stato eseguito dal vivo appena una decina di volte; nei dodici mesi successivi, i Nirvana eseguiranno la canzone in più di cinquanta occasioni dal vivo, tra cui l'MTV Unplugged In New York.
All Apologies esprime pentimento e contrizione, con l'incessante chiedere scusa a tutti, forse per l'impossibilità di arginare una tossicodipendenza che coinvolgeva Cobain in modo sempre più importante. Il testo è straripante di autocritica: "Everything is my fault" ("ogni cosa è colpa mia") ma si può anche interpretare come uno sfogo contro chi, in quegli anni, cercava di aiutare Kurt con buoni consigli o regole da seguire. Non manca una sorta di premonizione sul futuro matrimonio: "In the sun.... I'm Married / Buried" (nel sole sono sposato / sepolto).
Durante il concerto al Reading Festival nel 1992, Kurt dedica il brano alla figlia Frances Bean, nata 12 giorni prima, e alla moglie; spiega inoltre di aver percepito sentimenti negativi verso di loro, specialmente verso Courtney, che si sente ormai odiata da tutti; infine invita il pubblico a smentirlo con un fragoroso "Courtney we love you" (guarda il video).
La registrazione confluita nel singolo e nel'album In Utero, fu registrata da Steve Albini, per poi essere "riveduta e corretta" da Scott Litt, che ne alleggerì alcuni passaggi. Tuttavia l'atmosfera cupa è rimasta, conferendo al brano un velo d'ansia e di oppressione perfetto per la tematica affrontata.
Diversa, strumentalmente più limpida, l'esecuzione acustica nell'MTV Unplugged In New York, in cui è la voce, acuta e graffiante, a ridonare al brano l'atmosfera che merita. Tale versione fu inserita anche nella raccolta postuma Nirvana.
Il cofanetto With The Lights Out ha invece portato alla luce una registrazione acustica del brano, eseguita dal solo Cobain, di cui testo e forma sono riconducibili alle (poche) esecuzioni live del 1992: una via di mezzo tra la primissima versione e quella definitiva registrata un anno dopo; nelle settimane precedenti all'uscita del cofanetto, RadioRai fece ascoltare questa versione (inserita l'anno dopo anche nella raccolta Sliver - The Best Of The Box); in studio era presente Antonello Venditti che, dopo aver canticchiato - a microfoni spenti, mentre veniva trasmesso - il brano, spese parole importanti nei confronti dello stile e della voce di Cobain.

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